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La storia del puukko finlandese La storia del puukko finlandese

La storia del puukko finlandese

Un utensile versatile e tradizionale

Il puukko finlandese è, a suo modo, una leggenda vivente: ha goduto di grande considerazione in patria per diversi secoli ed è ora apprezzato in tutto il mondo. Le sue radici sono piantate nel VIII secolo, fra la fine dell’era di Vendel e l’inizio dell’epoca vichinga (790-793) ben prima del forte avvento del Cristianesimo nella penisola fennoscandica, attorno al 1100.

In principio il puukko era semplicemene un utensile da lavoro e difesa, ma col passare del tempo i Finni, specie i più ricchi, iniziarono a curarne anche l’estetica. Così, attorno all’anno 1000 iniziarono a vedersi foderi placcati in bronzo, manici intagliati ed incisi, decorazioni ed anelli metallici, regalandoci oggetti spettacolari come il “puuko di Inari”, mantenenti comunque tutta la praticità.

La reputazione del puukko soffrì una battuta d’arresto nel XIX secolo, causa gruppi di criminali, chiamati häjyt che impeversarono nella provincia di Pohjanmaa, usando il coltello per rapine ed omicidi.

Ancora oggi quasi ogni finlandese associa il puukko a luoghi come Kauhava, Ylihärmä, Alahärmä and Lapua e a personaggi come Antti Isotalo ed Antti Rannanjärvi, i due banditi più leggendari dell’epoca. A dispetto della violenza, però, quel periodo portò anche un fascino speciale alla storia del puukko.

La situazione odierna

Solitamente un puukko è un utensile duraturo. Oggi coesistono coltelli industriali e artigianali, ma l’idea originale non è mutata: il puukko è ancora supporto ed aiuto per il suo possessore. Versatile nel laboratorio casalingo, in natura, nella vita di tutti i giorni e durante le celebrazioni.

Un escursionista lo userà per preparare il fuoco o crearsi un riparo a falde, un cacciatore per scuoiare e macellare la preda, un pescatore per eviscerare e preparare il pesce, un artista per intagliare utensili e oggetti di legno. 

Un puukko moderno ha tipicamente una semplice impugnatura di legno e una lama con dorso diritto e sezione piatta. I biselli sono solitamente piani o appena concavi, alti circa la metà dell’altezza complessiva della lama, con un angolo del tagliente compreso fra i 18° e i 22°. Il filo può essere portato a zero o avere un piccolo microbisello per una migliore resilienza. I vantaggi di questo bisello sono la capacità di acquisire un mordente molto più aggressivo rispetto a uno con filo più ottuso, la grande abilità di scivolare tra le fibre del legno durante l’intaglio e, in ultimo, soprattutto quando le due guance del bisello sono leggermente concave o in presenza di microbisello, la facilità e rapidità di riaffilatura, essendoci pochissimo materiale da rimuovere. 

La più classica combinazione di materiali è probabilmente composta da un manico in betulla e una lama in acciaio al carbonio, tuttavia oggi è possibile trovare abbastanza facilmente anche acciai inox o alle polveri, mentre, a seconda della zona di provenienza o dello stile ricercato, per i manici possono comparire il corno di cervide, il cioio, la gomma, la micarta o il G-10.

Tipi e nomi

Come l’eviscera lucci Figlio del Sole potrebbe testimoniare, il puukko è un utensile universale, nel suo caso ignaro perfino dei confini celesti. (Kalevala, runo 48) 

Tornando seri, l’uso più frequente per un puukko è ancora l’intaglio ed un coltello specificatamente nato per questo è detto nikkarinpuukko, la cui più antica incarnazione è l’umile maasepän puukko, letteralmente “coltello del fabbro di villaggio”.  Ma esiste ancora anche un buon numero di modelli regionali.

Ci sono i modelli di Kauhava con testa di cavallo, perfezionati dai cugini Iisakki Järvenpää e Juho Lammi, che forgiarono puukko financo per lo zar Nicola II Romanov, quando la Finlandia era un gran ducato dell’impero russo.

C’è poi il puukko di Härmä, indissolubilmente legato al sopracitato Antti Rannanjärvi e oggi prodotto dall’omonimo pronipote.

Quindi il Pekanpää, con manico in dischi di corteccia di betulla e che prende il nome da un villaggio nella zona di Tornio.

O l’ultra elegante Rautalampi, creato da Emil Hänninen, premiato con la medaglia di bronzo alla Exposition Universelle di Parigi del 1900. Hänninen in principio lo ideò come una variazione personale dei modelli di Kauhava, salvo poi sviluppare una serie di modifiche estetiche, decorative e struturali tali da differenziarsene fortememnte. Il modello fu sul punto di estinguersi, ma grazie alla passione e alle ricerche del maestro Arto Liukko è ora di nuovo conosciuto e realizzato.

O, ancora, il Toijala, dal nome da un villaggio a sud di Tampere e spesso definito il più elegante e difficile da realizzare fra tutti i modelli festivi, per via del fodero completamente coperto da fogli metallici, non più spessi di 0,6 mm. Stilisticamente può essere che il Toijala sia stato influenzato da modelli regionali della Norvegia centrale, anch’essi caratterizzati da foderi con coperture metalliche, ma non così estese. Similmente a ciò che avvenne con il Rautalampi, anche il Toijala fu salvato dall’oblio da un altro maestro: Jukka Hankala.

Ma il più famoso di tutti, anche fuori dai confini finlandesi, è il Tommi, creato da Kalle Keränen attorno al 1873. Keränen fu anche il primo fabbro finlandse conosciuto per aver usato la tempra in olio in seguito al proprio apprendistato a Fiskars presso il metallurgo ingese Thomas Woodward. Ma a dire la verità, parte della fama del Tommi deriva anche dal suo uso non pacifico durante la Guerra d’inverno, contro l’Armata Rossa di Stalin.

In conclusione: il puukko finlandese gode di ottima salute

Al momento la reputazione del puukko finlandese è forte e tanti più di loro raggiungono angoli del mondo, tanto più la reputazione cresce.

Oltre alla Marttiini, ora parte della Rapala VMC Corporation, il nostro paese è pieno di laboratori, piccole imprese, fabbri o artisiti visionari che nel nome di Ilmarinen realizzano opere d’arte uniche.

La famiglia Kamppila di Kauhava produce gli Ahti, mentre il Sissipuukko di J-P Peltonen è comune fra le forze armate. Simo Passi, ex maestro incisore per la Iisakki Järvenpää Oy, combina tecniche tradizionali e moderne. Il leggendario Heimo Roselli è l’uomo che ha sviluppato l’UHC, una moderna interpretazione dell’antico wootz indiano.

D’altra parte, i vecchi maestri Iisakki Järvenpää, Kustaa Lammi, Altti Kankaanpää and Yrjö Puronvarsi hanno ora passato il testimone alle nuove generazioni. L’innovativo Pasi Jaakonaho è conosciuto per il suo pensiero ecologico e l’uso di materiali di recupero. Antti Mäkinen, nipote di Puronvarsi, ha ereditato la fucina di famiglia e continua a l’attività con onore. Otto Kemppainen, sotto il marchio Kemp Knives, porta l’entusiasmo della giovinezza e un nuovo livello di capacità. Jukka Hankala e Pekka Tuominen sono i forgiatori più famosi al di fuori dei confini finlandesi, Arto e Jari Liukko sono gli indiscussi maestri dei modelli festivi di Rautalampi e Kauhava...

Nel negozio online di Lamnia troverete un’enorme scelta di coltelli finlandesi ed il nostro amichevole staff sarà lieto di aiutarvi nella scelta.

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